Oswald Spengler e il tramonto dell’Occidente
In una lettera all’amico Allen Ginsberg, Jack Kerouac se ne esce con un giudizio sorprendente: «Il più grande poeta tedesco è probabilmente Spengler per quanto cazzo ne so io».
E ci voleva un ventenne della beat-generation per scrollarsi di dosso tutta una lunga serie di giudizi e pregiudizi su Spengler e il suo Tramonto, che continua a far discutere come prova il tema del prossimo “Festival del Classico” a Torino dedicato al confronto tra Oriente e Occidente.
Chi l’avrebbe immaginato che il ‘vecchio’ Oswald Spengler (1880-1936), professore senza cattedra, accademico ‘freelance’, dovesse tornare improvvisamente di moda. Trascurato per decenni, il suo capolavoro, Il tramonto dell’Occidente (1918-1922), due volumoni di migliaia di pagine, pare un libro scritto oggi, profetico, che aveva previsto per l’Occidente la decrescita demografica, l’abbandono delle campagne, lo sviluppo smisurato delle metropoli, la fine della creatività. La condanna di Benedetto Croce ne demonizzò la lettura e la traduzione di Julius Evola fece il resto.
Ora la nuova, stupenda traduzione di Giuseppe Raciti, il filosofo dell’Etna, ripropone il testo recuperandone la freschezza avant-guardiste, come grande narrazione al pari dei Buddenbrook e dell’Ulysses. Dunque una profezia forse, ma soprattutto un’opera d’arte, un grande romanzo sul nostro destino.
Marino Freschi, germanista triestino, professore emerito di Letteratura Tedesca dell’Università di Roma Tre, insegnato a Parma, Napoli, Roma, con soggiorni di ricerca a Zurigo, Berlino, Poznan, Vienna, Weimar, Friburgo; studioso dell’“età di Goethe”, nonché del Primo Novecento; ha scritto saggi sull’esoterismo nel Settecento, nonché sulla letteratura austriaca, ebraico-tedesca; autore di monografie, tra cui Kafka (Laterza), Goethe (Donzelli), Roth (Liguori) e per Il Mulino: Thomas Mann, Hermann Hesse, Letteratura Tedesca. Inoltre per gli Editori Riuniti La Vienna di fine secolo e Il viaggio nella Praga di Kafka.
Dirige la rivista «Cultura Tedesca» e membro di comitati scientifici di varie riviste e collane germanistiche.
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