Questo libro si divide in due parti: la prima è la ricostruzione del metodo che il celebre matematico, alchimista e mago elisabettiano John Dee utilizzò dal 1582 al 1587 per contattare gli angeli, operare incantesimi e scoprire la lingua enochiana. Nella seconda parte l’autrice sviluppa questo sistema alla luce delle moderne scoperte per poter uscire dalla nostra realtà spazio-temporale e per poter contattare le altre entità che qui vi risiedono. Oggi la sfera di cristallo viene perlopiù utilizzata a scopo divinatorio, per vedere nel passato, presente e futuro. E così si dice abbia fatto anche Nostradamus nel 1555 per scrivere le sue Profezie. Ma l’uso che ne fece John Dee fu diverso: la sfera gli serviva per connettersi con gli spiriti, quindi un uso evocativo. Tramite essa poteva vedere e parlare con gli Angeli, i quali diedero a lui una complessa rivelazione. Ma il lavoro non fu terminato. Per questo motivo è interessante apprendere quanto questo enigmatico personaggio ci ha lasciato, per continuare e chissà un giorno completarne l’opera.
Gollino Bontempi A.
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Gabriele M.
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