Gabriella Baptist, filosofa.
Luigi Aversa, psichiatra e psicoanalista.
Angela Ales Bello e Anna Maria Sciacca.
L’origine e la fine della vita è per molti un argomento difficile da accettare. Nel corso della Storia, filosofi, teologi, mistici e visionari si sono soffermati a riflettere sulla situazione di confine che è la morte, e su ciò che potrebbe esserci oltre. Angela Ales Bello e Anna Maria Sciacca offrono una panoramica delle testimonianze antiche e medievali sulla concezione e raffigurazione dell’aldilà nel mondo pagano e cristiano fino al XIV secolo, dando particolare risalto alle visioni di Ildegarda di Bingen, delle mistiche di Helfta e di Dante. Senza tralasciare le esperienze di premorte e di incontri con i defunti, con accenni alla fisica contemporanea e alla sua idea di multiverso, la narrazione analizza la struttura stessa dell’umano, che intreccia corpo, psiche e anima.
Professoressa Emerita di Storia della filosofia contemporanea presso l’Università Lateranense, è presidente del Centro Italiano di Ricerche Fenomenologiche e della Società Internazionale di Fenomenologia della Religione. Per Castelvecchi ha pubblicato Il senso delle cose. Per un realismo fenomenologico (2013). Il senso del sacro. Dall’arcaicità alla desacralizzazione (2014). Il senso dell’umano. Tra fenomenologia, psicologia e psicopatologia (2016), Tutta colpa di Eva (2017), e Edith Stein tra passato e presente (2020).
Studiosa del mondo classico, traduce e commenta testi tardo-antichi e medievali. Ha curato per Castelvecchi Leggende e drammi sacri di Rosvita di Gandersheim (2017), Visioni di Ildegarda di Bingen (2019), Alberi e sacro. Dalla mitologia alla tradizione cristiana (2019) e Il ritorno di Carlo Rutilio Namaziano (2021).