La guerra di Stalin contro gli ebrei
Rapoport L.
Rizzoli - MI
1991
€20,00
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Il 13 gennaio 1953, il governo sovietico annunciò al mondo che nove medici del Cremlino, sei dei quali avevano nomi ebraici, erano colpevoli di un complotto – diretto dagli imperialisti occidentali e sionisti – volto all’eliminazione dei maggiori dirigenti dell’Urss. Il significato dell’annuncio era inequivocabile: si stava preparando una “purga” che avrebbe condotto i due milioni di ebrei sovietici nei gulag siberiani. Solo la morte di Stalin, ai primi di marzo, scongiurò la messa in opera del piano. In questo saggio l’autore ricostruisce i tratti distintivi delle persecuzioni antiebraiche di Stalin, risalendo fino ai Protocolli dei savi di Sion e analizzando gli attuali rigurgiti dell’antisemitismo nell’Europa orientale.
Gramsci Antonio
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