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Robaiyyat. Alla gloria del vino

17,00

Disponibilità: Disponibile

Autore: Khayyam Omar
Editrice: Luni
Molti furono i poeti che celebrarono il vino con versi di grande bellezza e profondità quanto non con sapienza divina. Fra questi un posto d’eccezione spetta al poeta persiano Omar Khayyām, che con le sue immortali Robā’iyyāt ha cantato il vino e il suo potere seducente, suadente, magico, simbolico, illuminante, “anagogico”.In Khayyām, il vino simboleggia l’istanza del libero pensiero e dell’ebbrezza, l’amore per la libertà intellettuale condotto fino al rifiuto del dogma e all’eresia.
Eppure, come non vedere, celato dietro questo mondano amore del vino, dei piaceri della vita, dietro l’elogio di un gran visir, oppure sotto forma di metafora astronomica o di beffarda considerazione sull’infedeltà di un amico o sul tempo che passa inesorabile, l’apologo sapienziale, la parabola sacra, scoprendone tutta la profondità mistica e metafisica?
Il genio di Khayyām, per universalità e potenza espressiva, può ascriversi a quella ristretta cerchia di cui fanno parte Lucrezio, Shakespeare, Leopardi, Baudelaire: autori sempre attuali perché capaci di dar voce a ciò che nell’uomo è eterno, come avviene per le Robā’iyyāt, poiché è il soffio dell’eternità che le “imbeve” di augusto spirito persiano, sovente disilluso, caustico, a volte scettico, ma sempre adamantino, immerso in contemplazioni che hanno per cifra il pathos del lontano, del cosmico.
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